giovedì 5 aprile 2012

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE AI SENSI DELL’ARTICOLO 71, SECONDO COMMA, DELLA COSTITUZIONE E IN APPLICAZIONE DELLA LEGGE 25 MAGGIO 1970, N. 352 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI



"Attribuzione Imposta Municipale Unica ai comuni e abrogazione tassa abitazione principale "
Sono passati quattro mesi dall'insediamento del Governo Monti e tutto in questo Paese è cambiato. Non si fa riferimento, ovviamente, all'efficacia degli interventi messi in atto, ma di come siano mutati gli equilibri generali dinnanzi agli atti varati dal Governo. Una politica, salvo rari casi, assente, un opinione pubblica frastornata e silente, un informazione mediatica unanimemente concentrata nello svolgere la sua funzione edulcorante dell'attività di Governo.
Un Governo tecnico , un Governo di unità nazionale, un Governo del presidente, tanti, difatti, sono stati i termini coniati per definire questa esperienza anomala che stà vivendo il nostro Paese, ma la verità al di là della fantasia dei commentatori, è che si tratta di un Governo che non è suffragato dalla volontà popolare. Malgrado tutto ciò questo Esecutivo ostenta una sicurezza nell'agire che non trova altra giustificazione se non nell'esercizio di un potere commissionato da una regia internazionale e sostenuto da forze economiche e finanziarie che ne condizionano la normale attività democratica. Un Governo che soltanto nella forma mantiene le peculiarità del potere esecutivo ma che di fatto accentra a sé i poteri di un vero e proprio commissariamento, esautorando il Parlamento nella sua primaria funzione di esercizio del potere legislativo e oscurando le competenze e le funzioni proprie delle regioni e degli enti locali.
Per trovare un riscontro diretto a quanto sino ad ora detto, basta soffermarsi sulla mistificazione operata dal Governo Monti nel reintrodurre l'odiosa tassa sulla casa, utilizzando impropriamente lo stesso nome dell' Imposta Municipale Unica, prevista ex art. 8 del decreto legislativo 14, marzo, 2011 n. 23 (disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale).
L'l'IMU del federalismo fiscale, difatti, nulla ha a che vedere con L'ICI (Imposta Comunale sugli Immobili), abrogata dal precedente Governo nel 2008 e reintrodotta, per giunta con maggiore aggravio per i cittadini, dal Governo Monti.
L’ICI, ossia l’imposta comunale sugli immobili, era stata introdotta dal governo Amato (Governo tecnico) nel 1992 all’interno della medesima famigerata manovra che prevedeva il prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i conti correnti bancari. Avrebbe dovuto essere una tassa temporanea e straordinaria, invece, come già detto, è stata abolita soltanto nel 2008.
Tassare l'abitazione principale è profondamente ingiusto perché significa colpire un bene primario incidendo due volte sul frutto del lavoro e del risparmio in netta violazione del principio costituzionale di cui all'art. 53 che sancisce che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva secondo il criterio della progressività.
Il Governo Monti, in modo furbesco, tra i primi provvedimenti varati ha reintrodotto la vecchia ICI, giudicando un'anomalia tutta italiana la sua eliminazione, anticipando la nuova imposta municipale (IMU) dal 2014 al 2012 ed estendendola all’abitazione principale.
In realtà l’IMU del federalismo fiscale, altro non era che una tassa che in un solo adempimento fiscale avrebbe accorpato le varie forme di tassazione che gravano sugli immobili: tariffa rifiuti, Irpef, Iva, imposte di registro, imposte catastali e imposte sui mutui. Un’imposta unica, come suggerisce il nome stesso, su base territoriale e riscossa dai Comuni. La prima casa non sarebbe stata soggetta ad imposizioni. Men che meno era prevista o già entrata in vigore alcuna rivalutazione catastale, specialmente del 60%.
"L’Imu, la nuova Ici, non porterà più soldi ai Comuni ma allo Stato, questa è la fregatura. Bisognerebbe chiamarla imposta statale sugli immobili" Così si è espresso il sindaco di Firenze Matteo Renzi, del Partito Democratico, formazione che attualmente sostiene il Governo in carica.
Le parole del sindaco di Firenze stigmatizzano l'intervento del Governo e fanno luce sul paradosso più evidente, ossia il contrasto con la ratio che aveva previsto l'introduzione dell’Imu federalista e questa nuova Ici che non porterà alcun beneficio ai comuni.
La ratio della presente proposta di legge è quella di abrogare la tassazione sull'abitazione principale e di restituire ai Comuni le intere risorse provenienti dall'IMU abrogando l'introdotta disposizione che prevede che dal 2012, vada versata allo Stato la quota pari alla metà dell’importo ottenuto applicando l’aliquota di base dello 0,76 per cento alla base imponibile di tutti gli immobili, ad eccezione dell’abitazione principale e relative pertinenze nonché dei fabbricati rurali ad uso strumentale.
Nella piena convinzione che soltanto con l'entrata in vigore, prima del federalismo fiscale e poi di una reale riforma federalista dell' attuale assetto costituzionale si potrà invertire il trend negativo della storia di questa repubblica,trovando quel giusto equilibrio sintetizzabile nel "Vedo, Pago, Voto", auspichiamo una ampia condivisione popolare degli obiettivi che si intendono perseguire con la presente proposta di legge. 

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